L'Unione Europea pone una scommessa significativa sulla cattura della CO2 per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Attualmente In Italia sono circa 2.000 gli ettari dedicati a questa specie concentrati nella Pianura padana dove è stato messo a punto un protocollo di coltivazione, basato anche su un tipo di irrigazione a goccia e un distanziamento variabile tra le piante, che ne ha favorito l’adattamento alle nostre latitudini.
Spiega Fabrizio Pecci, presidente del Consorzio Bambù Italia che con circa 900 associati, mira a sfruttare le opportunità ecologiche del bambù, incluso il suo notevole assorbimento di anidride carbonica rispetto agli alberi. Questa caratteristica ecologica potrebbe aprire la strada alla coltivazione del bambù per il sequestro dei gas serra.
Recentemente, il Consorzio ha firmato un accordo con l’Università della Tuscia per valutare le reali capacità del bambù nel sequestrare l’anidride carbonica. Con una crescita rapida (fino a 90 centimetri al giorno per alcune specie) e la capacità di assorbire notevoli quantità di anidride carbonica, il bambù si presenta come un attore chiave nella lotta contro le emissioni di CO₂ in atmosfera.
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Neutralità climatica entro il 2050
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